Grazie a Fashion (H)eels e a Milano Web per questa notizia.
Forse, più che essere raffigurato da un'immagine-simbolo, come la Marylin di Warhol, il volto stilizzato di Che Guevara o, restando in ambito rock, il Jim Morrison “crocifisso”, Mick Jagger è meglio rappresentato dalla sineddoche della sua "linguaccia" che divenne il logo dei Rolling Stones.
Forse, semplicemente, il suo fascino magnetico e il suo essere caleidoscopico non sono riconducibili ad una sola versione, ma alle tante immagini che i migliori fotografi del mondo gli hanno scattato nel tempo, che saranno esposte, fino all'11 Febbraio 2011, alla Fondazione Forma di Milano, per la mostra “Mick Jagger. The Photobook”.
La sua resa davanti all'obiettivo fotografico è persino migliore di quella cinematografica: si sente più a suo agio, più libero di improvvisare, nemmeno fosse su un palcoscenico, ed eccoli qui i mille volti di una leggenda del rock, Mick Jagger, tutti catturati dagli sguardi dei vari Cecil Beaton, David Montgomery, Francesco Scavullo, Andy Warhol, Albert Watson.
Anni di fotografie scattate in diverse occasioni, che regalano le tante versioni di Jagger, un artista che sa essere tenebroso e, al contempo, dandy, come quegli anni della Swingin' London di cui è uno dei "simboli" principali, senza mai esaurire la sua carica di originalità e cambiamento.
Forse anche lui, come Dorian Gray, ha stretto un patto col Diavolo per restare sempre giovane, siglato probabilmente in quel celebre brano che tutti ricorderanno come “Sympathy for the Devil”.
Forse, semplicemente, il suo fascino magnetico e il suo essere caleidoscopico non sono riconducibili ad una sola versione, ma alle tante immagini che i migliori fotografi del mondo gli hanno scattato nel tempo, che saranno esposte, fino all'11 Febbraio 2011, alla Fondazione Forma di Milano, per la mostra “Mick Jagger. The Photobook”.
La sua resa davanti all'obiettivo fotografico è persino migliore di quella cinematografica: si sente più a suo agio, più libero di improvvisare, nemmeno fosse su un palcoscenico, ed eccoli qui i mille volti di una leggenda del rock, Mick Jagger, tutti catturati dagli sguardi dei vari Cecil Beaton, David Montgomery, Francesco Scavullo, Andy Warhol, Albert Watson.
Anni di fotografie scattate in diverse occasioni, che regalano le tante versioni di Jagger, un artista che sa essere tenebroso e, al contempo, dandy, come quegli anni della Swingin' London di cui è uno dei "simboli" principali, senza mai esaurire la sua carica di originalità e cambiamento.
Forse anche lui, come Dorian Gray, ha stretto un patto col Diavolo per restare sempre giovane, siglato probabilmente in quel celebre brano che tutti ricorderanno come “Sympathy for the Devil”.
